MARCHE IN LIBERTY

La belle Epoque, gli anni a cavallo fra ‘800 e ‘900 quando l' Europa fu invasa  da un desiderio di novità e di cambiamento che si rifletté in ogni campo dell’arte e della cultura. Il periodo storico caratterizzato dalla spinta verso la modernità, un momento di grande fermento culturale e di voglia di libertà.

Nascono movimenti femministi e nuove consapevolezze, che portarono alle volontà di rompere con il passato e con i vecchi retaggi culturali, cambiamenti motivati dalla decadenza dell’aristocrazia e l’ascesa della classe borghese alla ricerca di un benessere sociale ed economico, che portarono nello stile classe, raffinatezza ed eleganza.





La costa adriatica è ricca di stupendi esempi della belle Epoque. Il periodo in cui la villeggiatura al mare iniziava a diventare una vera e propria moda per le famiglie più agiate e che ha dato vita alla stagione dei villini costruiti lungo la costa per poi espandersi anche verso l'interno delle Marche. Troviamo  esempi di architetture Liberty a Macerata, Corridonia, Ascoli Piceno, Cagli, Osimo e Recanati ed in altre località dell’entroterra.









L’esempio più significativo di Liberty marchigiano nell’edilizia privata è il villino Ruggeri a Pesaro, costruito tra 1902 e il 1907 da Oreste Ruggeri, imprenditore farmaceutico, progettato dall'architetto Giuseppe Brega. Completamente Liberty esternamente ed internamente perfino negli arredi, nelle maniglie, coperte, letti e stoviglie. Il villino sorge in un fastoso giardino arricchito da aiuole variopinte, una serra in vetro, un gazebo in ferro e un sedile maiolicato, danneggiati purtroppo per il periodo bellico, oggi rimane la grande fontana circolare, decorata da grosse aragoste. Si possono ammirare ancora una ricchissima decorazione a rilievo in cemento idraulico, con soggetti marini e floreali che si ripetono su pareti, mensole e sottogrondaie oltre  ai mobili della sala da pranzo e la porta a vetri tra l’ingresso e il salotto e fregi di foglie, frutti e fiori che indicano il nome delle stanze.


  




Il caffè Meletti ad Ascoli  Piceno. se pur progettato tra il 1882 ed il 1884 per ospitare gli uffici postali,  la sua storia vera e propria cominciò il 1905, quando Silvio Meletti, industriale produttore di liquori, acquistò la palazzina ad un' asta pubblica, destinò il fabbricato all'apertura di un elegante esercizio commerciale. Commissionò la trasformazione dell'edificio all’ Ingegner Enrico Cesari e scelse come pittore decoratore Pio Cardini. Il Caffè Meletti prese il nome dal suo proprietario e fu inaugurato la sera del 18 Maggio 1907. Nell'anno 1981 il Ministero dei beni culturali ed  ambintali lo dichiarò d'interesse storico ed artistico.  Suggestiva è la veduta dei portici ad opera di Giovanni Picca, decoratore teatrale italiano della seconda metà dell'Ottocento. Sono l'ambiente interno con le sue decorazioni liberty che fanno tornare ad un passato di stile ed eleganza, ancora oggi sono presenti e utilizzati gli originali arredi lavorati ed intagliati presenti grandi specchi a parete, divani rivestiti di velluto, piccoli tavoli rotondi con piano di marmo di Carrara e piede pesante in ghisa. Il soffitto fu affrescato, da Pio Nardini , tra il 1906 ed il 1907 e le sue raffigurazioni vedono putti tra rami di anice, decantando così il conosciutissimo amaro Ascolano.




Villino Matricardi a Grottammare è tra i migliori esempi del Liberty in Italia, prende il nome da colui che lo fece costruire nel 1913, un produttore di maioliche ascolane dell'epoca, Giuseppe Maria Matricardi, ad opera dell'Ing.  Bazzani. Splendide le forme del torrino dal tetto aguzzo e dei balconcini in cemento e intenso bludelle maioliche provenienti dalla fabbrica del Matricardidipinte a mano dai Pittori Polci e Castelli. Elegante e romantico, il giardino verso il mare, il villino presenta una pianta quadrata oltre al garage annesso sul lato meridionale e sovrastato dal terrazzo. La volumetria é variata da terrazze, verso il mare e verso sud, rilevante è la sua torretta che s’innalza e si conclude nell’espandersi curvilineo dei pilastri angolari, originariamente decorata, oggi purtroppo sbiaditi e poco visibili. All’interno i muri sono decorati da geometrie classiche dell' art nevau e da affreschi floreali del pittore Coppola. la villa attualmente è suddivisa in appartamenti vengono affittati per la stagione estiva, vacanze davvero affascinati.





Villa San Michele, all'interno della tenuta Conti di Civitanova , situata tra il Porto e la Città Alta, è stata la residenza della famiglia aristocratica Conti. La villa si presenta come un complesso di fabbricati e annessi  di servizio distribuiti all’interno di un vasto parco. Nata fin dalla seconda metà dell’Ottocento come dimora agricola per il controllo dei vasti possedimenti terrieri della famiglia Conti, ma è nel Novecento che diviene una dimora di villeggiatura e di mondanità. Fra il 1908 e il 1910 il Conte Adolfo Conti fa costruire per il primogenito e sua moglie il Villino liberty all'interno della Tenuta,Villa San Michele, l’esempio più significativo del Liberty marchigiano, iniziata nel 1907 e terminata nel 1910. Le facciate dell’edificio sono arricchite da pregevoli decori in pietra di colorazione variabile diverse che riprendono i temi tipici del nuovo stile. D’interesse particolare sono il portale in forma di cuore rovesciato, i bow-windows (balconi finestrati) poligonali e la torretta angolare. Durante i bombardamenti dell’ultima guerra la maggiorparte degli edifici subiscono danni,  che successivamente vengono ricostruiti nelle forme di un’architettura oramai contemporanea.


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